sliderDenitrificazioneSmall

Denitrificazione

Nei regimi agro-zootecnici tradizionali, caratterizzati da un carico di bestiame di entità contenuto, in rapporto alla superficie agraria utilizzata, i reflui zootecnici, generalmente rappresentati dal letame, erano smaltiti sotto forma di fertilizzante.
Per questo il letame, si identificava in un bene economico di produzione, soggetto generalmente a reimpiego all’interno della stessa azienda o alla vendita come sottoprodotto e, quindi, dotato di un valore intrinseco come succedaneo dei fertilizzanti ordinari.

Nei regimi agro-zootecnici intensivi e, a maggior ragione, negli allevamenti senza terra, il carico di bestiame è eccessivo e la quantità di reflui prodotti supera la capacità di smaltimento del suolo, assumendo perciò la connotazione di agente inquinante.
L’azione inquinante si deve all’elevato tenore in azoto e in sostanza organica biodegradabile e si manifesta con il passaggio dei reflui nelle acque superficiali, attraverso lo scarico diretto o il dilavamento nella falda freatica.
L’inquinamento delle acque superficiali da reflui zootecnici è causa di eutrofizzazione e riduzione del tenore di ossigeno nell’acqua. A questi si deve aggiungere l’eventuale rischio igienico-sanitario associato al possibile incremento di nitrati e di microrganismi patogeni qualora le acque siano destinate ad usi potabili.

Progestambiente come si pone nell’ambito della denitrificazione?

Progestambiente può fornire a un’azienda tutto quanto è necessario per ripristinare un corretto quadro ecologico e, indipendentemente dalle problematiche preesistenti, riportare la quantità di azoto nel terreno a un livello compatibile con quanto è stato richiesto dalla più recente legislazione.